Rapaci, chi sono e quali possono essere allevati per la falconeria

da 17 Apr 2019Rapaci0 commenti

Che cos’è un rapace? Il termine rapace viene adoperato per designare tutti gli uccelli che presentano un becco ad uncino, insieme a dei robusti ed affilati artigli, idonei alla cattura di prede.

L’etimologia della parola deriva dal latino “rapax-acis”, derivata di rapêre, che vuol dire rapire (sottrarre, prendere) poiché essi afferrano ed uccidono le prede con gli artigli.

I loro artigli letali, infatti, possono lacerare le prede a terra, ghermire pesci dall’acqua e colpire mortalmente in volo altri uccelli. Hanno anche evoluto un becco appiattito alla base e caratterizzato dalla forte curvatura delle ossa premascellari e mascellari, che consente loro di cacciare e di nutrirsi di altri animali.

Possono essere individuati e riconosciuti due grandi ordini di rapaci: quello dei Falconiformes, che comprende tutti i rapaci diurni (i predatori per eccellenza e comprendono aquile, falchi, avvoltoi, nibbi, poiane e sparvieri) e quello degli Strigiformes, che comprende tutti i rapaci notturni (gufi, civette, allocchi e barbagianni).

In Italia sono presenti 2 famiglie di rapaci: la famiglia degli Accipitridi, composta da circa 220 specie, di cui 13 nidificanti in Italia (poiane, aquile e avvoltoi), e la famiglia dei Falconidi, composta da 60 specie di cui soltanto 10 coinvolgono l’Italia (Falco Pellegrino, Falco Pecchiaiolo, Falco della regina ecc.).

Vi sono molti tipi di rapaci allevabili per uso di falconeria, differenti fra loro vuoi per dimensioni, come ad esempio i due estremi dei circa 100 grammi del gheppio americano e i più di 12 kg del condor; vuoi per abitudini diurne o notturne.

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