La falconeria diventa patrimonio immateriale dell’UNESCO

da 18 Mag 2019Rapaci2 commenti

Nata come metodo per procurare il cibo, la pratica della falconeria si è evoluta rafforzando il suo aspetto legato alla conservazione della natura, al patrimonio culturale e all’impegno sociale all’interno delle comunità.

La pratica esiste in molti paesi nel mondo e può variare per alcuni aspetti, quali il tipo di equipaggiamento utilizzato, ma i metodi rimangono simili. I falconieri si ritengono un gruppo legato al passato, soprattutto nei paesi in cui la pratica della falconeria rappresenta uno dei pochi legami con l’ambiente naturale e con la cultura tradizionale.

La conoscenza e le competenze vengono tramandate tra generazioni all’interno delle famiglie attraverso un mentore ufficiale ed esercitazioni in club o scuole. In alcuni paesi per divenire falconiere è necessario superare un esame nazionale. I festival e gli incontri organizzati dai falconieri danno alle comunità l’opportunità rafforzare la condivisione e promuovere la diversità.

La falconeria è stata riconosciuta patrimonio vivente dell’umanità nel 2016 ed è bene transnazionale dei seguenti paesi: Emirati Arabi, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Kazakhistan, Repubblica di Corea, Mongolia, Marocco, Pakistan, Portogallo, Qatar Arabia saudita, Spagna, Repubblica Araba Siriana.

Per ulteriori approfondimenti è possibile visitare il sito del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO.

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